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A CORIANDOLI

Soffia la brezza del tempo

sulle dormienti ciglia.
Lieve la fiamma danza
all’ombra delle palpebre.
Sospira il supino destino
e al tenue istante si desta.
Il fruscio d’ali scroscia l’odoroso volo,
scropre delle piume le venate foglie
e l’essenza a coriandoli si racconta.
Guercio é il dorso al germoglio,
materna é la corteccia al seme.
Si dinicolano le secolari giunture,
giunge l’alito maestro,
e scorre la linfatica segretezza.
Le profonde altezze mirate son
dagli artigliosi rami.
É cosí che il giugno miete le ciliege,
e l’angelico respir si libra
nel natural stagionar.

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