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BIANCO NON E’ SPOSA

S’apra la porta di noce distinto
venga avanti, sul tappeto dipinto.
Non sia timida, certo non mordo
poggi il gomito sull’intagliato bordo.
Le faccio i complimenti, l’è selezionata
tra le altre, fuori gusto, lei è privilegiata:
preparazione eccellente,
forma attraente.
Ciò che conta nella nostra struttura
è il cervello sì e una buona scollatura.
Accavalli le gambe mesta signorina
faccia un respiro e andrà meglio di prima.
Mi dica, spero, che certo non prospetti
amore, famiglia e simil progetti.
Esser madre suona nota dolente,
stipendiare per un figlio è un doglioso dente.
Per carità, non si agiti, la prego si rilassi
il preambolo è chiaro, lei conosce la prassi:
prima del contratto
firmare lì di sotto.
Alcun errore, vuoto è il foglio questo è certo,
si decida, il tempo scorre, io l’avverto.
Le consiglio caldamente di far poche questioni
metta, nell’immediato, il suo nome alle dimissioni.   
Ecco bene il suo posto è assicurato
Si comporti bene e andrà tutto di filato.
Le do il benvenuto nella sua nuova famiglia
e che resti l’unica, ne serri ben le briglia.
Ammetto, haimè, lei, donna osa
ma le ricordo che qui il Bianco non è sposa.

 

A chi é costretto a indegni compromessi:

firmare le dimissioni prima del contratto.

Alle donne che si oppongono.


 

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