ANTONELLA ALFANO

CHARTRE CATTEDRALE
    
Io, I-oh, Iho!
Suona l’asino la lira
dalle remote corde,
canta il suo raglio d’ora
il testo d’eternal proverbio:
« Sappiate bene, or Signori
che scoperta la punta del naso
al di là, vi son gli odori ! »

Cammino alchemico
in cui la linea della pietra
é mossa dal punto di vista.
La magia é il capovolgimento del senso,
l’incantesimo é il nuovo significato,
l’illusione é la letteratura dello scalpello.

L’uomo che cade da cavallo:
possibilità di uno sguardo clessidrico.
L’uomo che si trafigge:
fabbricatoRE di fori per la luce.

Di viola si veste il valzer
tra sole e luna, oh Luna!
Circolare corrente di una dimensione
sopra e-levata.
Sí, Signor or danziamo
con le mani in moto,
insistenti alla ricerca,
accoglienti al risultato.
S’intonano frammenti di aspettative
nell’altrove ritrovato:
alcun fallimento,
continuo confronto,
si cede alla “o“ la congiunzione.
Prima “E“ poi.