ANTONELLA ALFANO
É dal movimento dei suoi quarti che nasce l’incanto della Luna.
Nel suo Intero v’é la perfetta coesistenza della luce e dell’ombra, le sue sfumature dipingono i passaggi: armoria di materia e di poesia.
I 4/4 della Luna accordano il tempo delle serenate.
Là (qui) é l’atmosfera nella quale fioriscono.
Le note hanno una cadença d’un sentimento, l’estensione di una distança e l’acceneto del tonfo di una castagna.
L’umile melodia contadina non segue il ritmo accademico ma il profumo di uva e degli addii.
La voce si scioglie tra gestI quotidiani e muti pensieri.
Le note hanno, a volte, un carattere imprevisto.
Il solfeggio legge la partizione di un ricordo, di un clima, di un soffio, di un suono.
Il primo: il LA di un conto, d'un canto.
Serenades en Là é la rappresentazione di una tradizione popolare coltivata nelle terre d’Italia e suonata dal più ancestrale degli strumenti, uno strumento vibrante a fiato: il corpo.
CANTI POPOLARI CON INTERLUDI POETICI
scena: nuda
durata: 50 minuti
ESTRATTO DAL TESTO
Venite pure, Vostra maestà
siate la benvenuta in questa congragazione di canti.
Avanzate, prego.
Posate la falce all'entrata.
Accomodatevi, sorella di figli unici
e raccontateci l'ultimo istante
prima che l'istante ultimo arrivi.
Narrateci il morire
del gattonare per il passo,
del figlio per il soldato,
della vergine per l'amore,
dell'autunno per l'inverno,
del bocciolo per la corolla,
della neve per il germoglio.
Il singhiozzo dietro il dorso di chi parte,
l'orecchio teso al tremare di chi resta.
Addio, si rinascerà.
Vorrei essere una cicala
per scoccare l'unico suono che conosco,
zigano brusìo del ritmo estivo.
Vorrei essere una cicala
per avere come suprema madre la Sera
ed eterno padre l'andar della stagione.
Vorrei essere una cicala
per ingannare il silenzio dei rami
e danzare fra le foglie argentate.
Vorrei essere una cicala
per sentirmi libera, fino a che l'istante a me concede,
di godere del principio che m'intona alla vita:
cantare!